Sei andato via amico filosofo e compagno di lotta. Ti saluto Aldo.
Ci incontrammo fortuitamente, per la prima volta, nella triste estate del 1960 a piazza Cavour, sfuggendo alle cariche della polizia a cavallo guidata dai fratelli D’Inzeo, olimpionici, che avevano l’ordine di disperdere la grande manifestazione popolare contro il Governo Tambroni.
Trovammo un portone semichiuso, cercando di evitare così le camionette della celere che salivano sui giardini e sui marciapiedi, somministrando manganellate a destra ed a manca e gettando lacrimogeni che impestavano l’aria.
In questo androne ci presentammo, io e Giovanni Carbonara, dirigenti giovanili del circolo della F.G.C.I. del Liceo G. Vico e Ciro Rota, segretario della F.G.I.C. di Napoli, e Tu, filosofo ed assistente del Prof. Cleto Carbonara, all’Università Federico II.
Calmatisi le acque, ci recammo in una pizzeria dei Vergini, dove poco dopo, per caso?, ci raggiunse il Maresciallo di Polizia Tisbo, della squadra politica della Questura, mio angelo custode da qualche anno; mangiammo degli arancini e pastelle cresciute con una birra, commentando gli avvenimenti e le prospettive che ci attendevano.
Il Maresciallo Tisbo ci raccomandò prudenza, dicendoci che ci avrebbe accompagnato fino a Piazza Municipio perché c’era l’ordine di reprimere, a tutti i costi, ogni manifestazione, anche con le armi.
Ricordo la Tua fiera risposta “…che nulla poteva intimorirti, neanche una pistola, e che, se si doveva nuovamente lottare contro il fascismo, i morti erano nel conto”.
Da quel giorno ci legò una forte e lunga amicizia con le frequentazioni al circolo “De Santis” in piazza degli Artisti o presso la sede del Circolo della F.G.I.C. di via Aniello Falcone, 3 “Eugenio Curiel”.
Nel 1972, quale responsabile della campagna elettorale del P.C.I. e, in particolare, del quartiere Vomero-Arenella, organizzai il primo Tuo comizio quale candidato indipendente nelle liste del P.C.I. alla Camera dei Deputati, e Ti presentai, dal palco, agli amici, ai Compagni, ai simpatizzanti che gremivano a migliaia la Piazza Vanvitelli.
Ricordo che sul palco erano presenti anche il Tuo professore Cleto Carbonara, l’editore Gaetano Macchiaroli, il Segretario della sezione del PCI del Vomero Giovanni De Paolis, anche segretario provinciale dei Bancari ed il Senatore Prof. Gaspare Papa, mio insegnante di Storia e Filosofia al Liceo.
Poi continuammo ad incontrarci, Tu, Deputato della Repubblica prima, e poi Senatore, io, come Dirigente Nazionale dell’organizzazione giovanile “Nuova Resistenza” che riuniva i giovani, dai comunisti ai liberali, ed aveva sede a Firenze, e come rappresentate del CUSI per i rapporti con il parlamento ed il Governo.
Da questa fattiva, ma sempre rispettosa collaborazione, unitamente a Guido Sacerdoti, segretario dell’Unione Goliardica Italiana, Ignazio Lojacono, Presidente del CUSI e Lucio Pasquale Scandizzo, Presidente dell’ORUN, e tanti altri che è lungo ricordare ma che sono presenti nella mia memoria, nasce tutta la legislazione a favore dello sport universitario italiano, dalle leggi pluriennali dell’edilizia universitaria, con il vincolo dal 2% prima, e poi al 5%, per l’edilizia sportiva universitaria.
E così anche nel 1977 con la formulazione e l’approvazione della legge 394/77 che per la prima volta vede lo sport in Italia finanziato direttamente con legge pluriennale dello Stato.
Mi hai assicurato sempre il Tuo consiglio ed appoggio in tutta la lunga storia del movimento sportivo universitario negli ultimi 50 anni.
Hai creato una scuola di giovani filosofi unitamente all’amico Gerardo Marotta, di livello internazionale e di fondamentale importanza per la crescita culturale e politica dell’Europa, del nostro Paese ed in particolare di Napoli. Hai anche contribuito, in prima persona, alla realizzazione di un patrimonio edilizio sportivo universitario unico in Europa per la sua capillarità, ed è bene, e necessario, che le nuove generazioni sappiano ciò che sei stato: filosofo, uomo delle Istituzioni, libero pensatore, coscienza critica di Napoli, dell’Italia e dell’Europa. Dall’alto della Tua cattedra di Filosofia morale hai contribuito alla cura dello spirito e del corpo di tante generazioni, di uomini e donne, esempio per quelli che verranno. La Comunità Sportiva Universitaria Italiana, commossa, Ti saluta.
Prof. Elio Cosentino
Presidente del CUS Napoli