Jim Williams, uno dei più grandi campioni di basket che abbiano mai giocato a Napoli, riabbraccia i suoi tifosi e appassionati al Cus Napoli, in una delle case dello sport in Campania, lunedì 26 settembre alle ore 18. Per l’occasione, sarà presentata la seconda edizione del libro “Quando il basket era leggenda”, con Jim Williams grande protagonista.
Arriva, direttamente dagli States, un eroe di quel basket leggendario che portò a Napoli il trofeo più importante della sua storia: la Coppa delle Coppe vinta nel 1970. Lui è Jim Williams, oggi 78 anni, forse l’americano più forte che abbia mai giocato a Napoli, sicuramente il più vincente. Williams lunedì 26 settembre alle ore 18 sarà ospite al Cus Napoli, in via Campegna 267, in una delle più prestigiose case dello sport campano, per incontrare e riabbracciare gli appassionati di pallacanestro. Un appuntamento unico e irripetibile per raccontare le sue gesta in maglia Ignis Sud e Fides e per parlare del libro “Quando il basket era leggenda”, uscito da pochi mesi fa per le edizioni LeVarie, una storia del basket nella nostra regione dove Jim è uno dei grandi protagonisti. Il libro, che ha avuto un notevole successo ed è alla seconda edizione, è firmato dal giornalista Stefano Prestisimone e da Manfredo Fucile, un altro alfiere di quel tempo, il giocatore napoletano più forte della storia. Gli autori saranno presenti all’incontro che sarà moderato dal giornalista Marco Lobasso. Nel volume, con la prefazione di un campione immenso come Dino Meneghin e l’introduzione di Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, c’è la scoperta della palla al cesto nel 1912, con le prime partite in città giocate all’istituto Salesiani del Vomero, l’epopea della Partenope Napoli nel tempio dei canestri: la palestra Coni ai Cavalli di Bronzo, ex maneggio dei Borbone, un gioiello incastonato tra 
Maschio Angioino, Palazzo Reale, Teatro San Carlo e Biblioteca Nazionale. Un percorso minuzioso di racconto e ricerca con quasi 200 foto d’epoca: le sfide del dopoguerra agli americani, i primi fenomeni Usa sbarcati dalle navi e ingaggiati al volo negli anni ’50. Quindi l’approdo di Giovanni Borghi e la costruzione della Ignis Sud che portò poi al trionfo del club napoletano in Coppa delle Coppe nel 1970 al palasport Mario Argento con la maglia Fides, davanti a un pubblico da record. Un trofeo che non sarebbe arrivato senza l’assurdo “scippo” di Atene dell’anno prima, tra sassi, violenze e minacce. E poi una passerella di campioni ormai entrati nel mito, ritratti 
umani struggenti, leggende metropolitane, i campi scoperti come teatri di mille battaglie, le straordinarie generazioni di coach e arbitri. E sullo sfondo la Napoli in chiaroscuro di quegli anni lontani e mai dimenticati.