Si costituisce nel 1945 sulle ceneri del GUF (Gioventù Universitaria Fascista) ad opera di numerosi studenti universitari praticanti sportivi in molte discipline fra cui: Atletica Leggera, Calcio, Tennis, Atletica Pesante, Rugby, Scherma, ecc.
Uno studente di ingegneria fra tutti si distingue nell’impegno, non solo agonistico, ma anche organizzativo: Ugo Novia, che sarà prima Presidente e poi Segretario Generale fino agli inizi degli anni ’90.
Saranno Presidenti del C.U.S. dopo Novia, l’Avv. Mario Del Vecchio che diventerà negli anni ’80 Presidente del Consiglio Regionale della Campania; Giuseppe Cuomo, Rettore dell’Università Federiciana agli inizi degli anni ’70; il Dr. Aurelio D’Orsi, poi Primario Ospedaliero; l’Ing.Ferdinando Passerini che diventerà successivamente Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli. Successivamente il testimone passa prima a Lucio Pasquale Scandizzo, attualmente Professore di Economia Politica all’Università di Tor Vergara a Roma, e poi ad Elio Cosentino, ora Professore di Gestione Urbanistica all’Università Federico II di Napoli, quindi al Prof. Raimondo Pasquino, ora Rettore dell’Università di Salerno, poi all’indimenticabile Carlo Merola, Vice Presidente Nazionale del C.U.S.I., prematuramente scomparso nel pieno del suo impegno civile a favore dello sport universitario, ed oggi il testimone è stato ripreso ancora una voltà dal prof. Elio Cosentino attuale Presidente dell’Associazione.
Il C.U.S. Napoli promuove e sviluppa la pratica sportiva, per un maggiore benessere psico-fisico, di tutti i giovani, ed in particolare degli universitari, favorendo la pratica sportiva nell’ambito della Comunità Universitaria tutta.
Collabora fattivamente con gli Enti locali, società sportive e culturali per migliorare i livelli qualitativi dell’offerta sportiva e del tempo libero avendo come fine quello di essere un momento importante di aggregazione sociale fra tutti i giovani studiosi che frequentano e lavorano nelle varie sedi in cui è organizzata nella città e nella provincia napoletana l’attività degli studi superiori.
L’Associazione C.U.S. è apartitica ed aconfessionale e rientra nel novero delle società non commerciali.
Università degli Studi di Napoli Federico II – Corso Umberto I 40 – 80138 Napoli
Il nostro Ateneo svolge con passione dal 1919 il proprio ruolo istituzionale di aiutare i giovani studenti a sviluppare il proprio talento.
In April 1962, Oxygen Club hosted the single largest swim and diving meet ever to be held at the college level.
Sede dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa è la cittadella monastica posta alle pendici del colle Sant’Elmo che domina l’intera città e il golfo di Napoli.
Nell’inquarto inferiore di sinistra, infatti, il Cavallino frenato simboleggia il Sedile di Capuana; mentre quello sfrenato rappresenta il Sedile di Nilo; la Y dell’inquarto inferiore di sinistra è la connotazione di Forcella; la figura di Orione è, naturalmente, il segno del Porto.
Stupisce, probabilmente, l’emblema di Forcella; esso risale ai fasti della Scuola Pitagorica, la cui sede era verso l’attuale chiesa di San Biagio dei Librai e come questa aggiunse la Y all’alfabeto greco, la lettera rimase come simbolo della scuola stessa e della sua forma la « regione » si chiamò appunto « Forcella ».
Al suo sedile, nel 1419, fu unificato quello di Montagna.
I colori ed il monito dello scudo, infine: Come già detto, il nuovo stemma mantiene i colori di quello antico – l’oro ed il rosso – la cui origine si attribuisce all’ingresso in Napoli di Costantino e di sua madre, S. Elena. In quell’occasione, la città, per onorare entrambi, li fece precedere da due gonfaloni, uno di stoffa d’oro e l’altro di porpora. Da allora, l’imperatore volle che i due colori formassero lo stemma della città.
Il monito, invece, è stato tratto dalla dicitura posta alla base della figura dell’Angelo « seminatore», una splendida decorazione settecentesca, che insieme ad altre, impreziosisce la Sagrestia della Cappella della Pietà. Il monito « se puoi fare del bene fallo presto » è sembrato, inoltre, il più significativo a sottolineare l’impegno del CUS Napoli a fornire il proprio contributo nelle lotte al vieto preconcetto del napoletano indolente e sognatore, nemico del gesto dinamico e dello sforzo penoso, indifferente ai fatti politici e sociali, incurante del proprio benessere e di ogni progresso morale e civile.